CAMMINARE IN QUESTO MONDO


CAMMINARE IN QUESTO MONDO. Dove tutti i valori della vita si stanno perdendo; dove l’immoralità la fa da padrona; dove il valore della famiglia si stà spegnendo; dove il valore della fede cede il passo al materialismo; dove il valore della vita viene giocato con la temerarietà; dove la lealtà, il rispetto, la sensibilità verso il prossimo, sono ormai cose d’altri tempi…. IL TEMPO DI CRISTO, mi insegna tutto l’opposto di questo mondo. LUI mi ha conquistato con la SUA lealtà e mi ha insegnato a seguirLo ed a imitarLo pur continuando a camminare in questa terra. Anche se le irregolarità di questo mondo inacerbiscono l’anima, l’obiettivo resta e rimarrà sempre CRISTO. La SUA vita, il SUO cammino, la SUA Parola, danno ristoro all’anima mia. “Essere cristiano” e “Agire da Cristiano”, sono questi i due elementi, che mi rendono vero dinnanzi a CRISTO. Vivere su questi santi propositi, radicandoli nella mia vita, non mi faranno rischiare, di uscire fuori dal benedetto cammino, che LUI ha tracciato per me e per ogni uomo che vuol fare la SUA volontà. 

CAMMINARE IN QUESTO MONDO. Dove tutti i valori della vita si stanno perdendo; dove l'immoralità la fa da padrona; dove il valore della famiglia si stà spegnendo; dove il valore della fede cede il passo al materialismo; dove il valore della vita viene giocato con la temerarietà; dove la lealtà, il rispetto, la sensibilità verso il prossimo, sono ormai cose d'altri tempi.... IL TEMPO DI CRISTO, mi insegna tutto l'opposto di questo mondo. LUI mi ha conquistato con la SUA lealtà e mi ha insegnato a seguirLo ed a imitarLo pur continuando a camminare in questa terra. Anche se le irregolarità di questo mondo inacerbiscono l'anima, l'obiettivo resta e rimarrà sempre CRISTO. La SUA vita, il SUO cammino, la SUA Parola, danno ristoro all'anima mia. "Essere cristiano" e "Agire da Cristiano", sono questi i due elementi, che mi rendono vero dinnanzi a CRISTO. Vivere su questi santi propositi, radicandoli nella mia vita, non mi faranno rischiare, di uscire fuori dal benedetto cammino, che LUI ha tracciato per me e per ogni uomo che vuol fare la SUA volontà. ---- Davide Dilettoso ----

CON CRISTO, LE COSE CAMBIANO


CON CRISTO, LE COSE CAMBIANO. Cambia lo spirito dell’uomo; cambia la condotta dell’uomo; cambia il cammino della sua vita; il suo modo di vedere, di pensare, di parlare, di comportarsi. “Se dunque uno è in CRISTO, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco sono diventate nuove” (II Cor. 5:17) La nuova generazione di CRISTO, viene innestata, nell’essere di chi vuole divenire un figliuolo di DIO. Il Diavolo, il male, il peccato, non hanno più alcun potere; perchè in questa nuova condizione, non si sarà più schiavi del peccato. “Chi è nato da DIO non pecca” (I Giov. 3:9). Si, rinascere in CRISTO, porta a questa metamorfosi, dove l’intenzione dell’uomo, si volgerà solo alle cose sante, alle cose pure, alle cose accettevoli a DIO. Dove l’intenzione dell’uomo, si volgerà solo, ad imitare il carattere e le opere di CRISTO. Il Diavolo non troverà più campo per lui, non ci sarà più spazio per le sue opere malvagie; perchè non troverà più l’uomo decaduto, l’uomo adamico, che per millenni, aveva tenuto schiavo nel peccato. Ora troverà il cristiano; l’uomo liberato e vittorioso, per la Grazia di CRISTO GESU’. – Ricercatori scientifici, di antropologia criminale, studiando le caratteristiche psico-somatiche di alcuni condannati penitenziari, scrivevano nelle loro relazioni che: “coloro ai quali veniva predicato l’Evangelo e si convertivano, avveniva una metamorfosi caratteriale,tale, da cambiarne anche l’espressione del viso e lo sguardo degli occhi; come ci fosse stato uno scambio di personalità e di identità”. Infatti stà scritto che: “La durezza del volto è mutata per la sapienza” (Ecclesiaste 8:1) Questa sapienza è CRISTO, come ci descrive l’Apostolo Paolo in I Corinzi 1:24. – Gloria a DIO, perchè EGLI ci ha provveduto di ogni cosa.

CON CRISTO, LE COSE CAMBIANO. Cambia lo spirito dell'uomo; cambia la condotta dell'uomo; cambia il cammino della sua vita; il suo modo di vedere, di pensare, di parlare, di comportarsi. "Se dunque uno è in CRISTO, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco sono diventate nuove" (II Cor. 5:17) La nuova generazione di CRISTO, viene innestata, nell'essere di chi vuole divenire un figliuolo di DIO. Il Diavolo, il male, il peccato, non hanno più alcun potere; perchè in questa nuova condizione, non si sarà più schiavi del peccato. "Chi è nato da DIO non pecca" (I Giov. 3:9). Si, rinascere in CRISTO, porta a questa metamorfosi, dove l'intenzione dell'uomo, si volgerà solo alle cose sante, alle cose pure, alle cose accettevoli a DIO. Dove l'intenzione dell'uomo, si volgerà solo, ad imitare il carattere e le opere di CRISTO. Il Diavolo non troverà più campo per lui, non ci sarà più spazio per le sue opere malvagie; perchè non troverà più l'uomo decaduto, l'uomo adamico, che per millenni, aveva tenuto schiavo nel peccato. Ora troverà il cristiano; l'uomo liberato e vittorioso, per la Grazia di CRISTO GESU'. -  Ricercatori scientifici, di antropologia criminale, studiando le caratteristiche psico-somatiche di alcuni condannati penitenziari, scrivevano nelle loro relazioni che: "coloro ai quali veniva predicato l'Evangelo e si convertivano, avveniva una metamorfosi caratteriale,tale, da cambiarne anche l'espressione del viso e lo sguardo degli occhi; come ci fosse stato uno scambio di personalità e di identità". Infatti stà scritto che: "La durezza del volto è mutata per la sapienza" (Ecclesiaste 8:1) Questa sapienza è CRISTO, come ci descrive l'Apostolo Paolo in I Corinzi 1:24. - Gloria a DIO, perchè EGLI ci ha provveduto di ogni cosa.  ----  Davide Dilettoso  ----

LE RICCHEZZE VERE


“Non resto mai dal render grazie per voi, facendo di voi menzione nelle mie orazioni, affinché l’Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per la piena conoscenza di lui” (Efesini 1:16, 17)

Meditazione di oggi

L’apostolo Paolo prega per i credenti di Efeso affinché essi possano ricevere uno spirito di sapienza e di rivelazione, e gli occhi del loro cuore possano essere aperti, per conoscere la speranza alla quale sono stati chiamati e la ricchezza della gloria della Sua eredità. Non è strano che egli ringrazi Dio per loro, dopo aver udito della loro fede nel Signore Gesù e dell’amore per i santi, mentre forse è insolito il fatto che egli sia deciso a continuare a pregare incessantemente. Non aveva ottenuto l’adempimento alle sue preghiere, quando essi avevano trovato in Cristo l’Evangelo della salvezza ed erano stati suggellati con lo Spirito Santo? Ora, sollevato dall’ansia per loro, l’apostolo avrebbe potuto rivolgersi ad altri che non erano ancora salvati. Sembra invece che proprio ora egli faccia di questi credenti l’oggetto speciale della sua preghiera. La nostra grande preoccupazione è per quanti sono fuori dalla chiesa. Quella di Paolo, invece, è per coloro che sono all’interno di essa. Una chiesa santa significa, infatti, un mondo conquistato e un Salvatore glorificato: una chiesa mondana è l’unica cosa che può ostacolare il trionfo di Cristo. Avendo quindi udito della loro fede, l’apostolo Paolo prega che il Padre della gloria possa dare loro lo spirito di sapienza, affinché siano pienamente consapevoli di ciò che essi possiedono in Cristo. È evidente, dunque, che possiamo avere trovato nel Signore Gesù l’Evangelo della nostra salvezza e che possiamo essere stati suggellati con lo Spirito della promessa, senza avere però afferrato a quale speranza Egli ci ha chiamato e quali siano le ricchezze della Sua eredità nei santi: in altre parole: cosa abbiamo in Gesù. Questa santa consapevolezza ci deve appartenere pienamente, rispetto all’oggi e all’eternità. Questa conoscenza ci è rivelata mediante il dono della Pentecoste. Possiamo essere veri discepoli e seguaci del Salvatore e tuttavia vedere in Gesù soltanto quello che vogliamo vedere, senza riuscire a scorgere il vero spessore della Sua opera.

CONFIDARE NEL SIGNORE


Perché uscite a schierarvi in battaglia? Non sono io il Filisteo e voi dei servi di Saul? Scegliete uno dei vostri e scenda contro di me. Se egli potrà lottare con me e uccidermi, noi saremo vostri servi; ma se io sarò vincitore e l’ucciderò, voi sarete nostri sudditi e ci servirete”. Il Filisteo aggiunse: “Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d’Israele: Datemi un uomo e ci batteremo!”Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sgomenti ed ebbero gran paura.
(1 Samuele 17:8-11).

Una richiesta lecita quella del gigante Golia, non aveva chiesto niente di strano, solo un rivale con cui combattere e dimostrare la sua forza. Vigliaccamente nessuno si presentava a combattere, giacché spaventati dalla sua statura, all’incirca di tre metri, incuteva spavento solo a guardarlo. Ma ecco che entra in scena lui, piccolo, bello e dolce “pastorello”: Davide. Chi avrebbe mai pensato che un ragazzo, dell’età di diciassette o diciotto anni, di nome Davide, che non era stato mai in campo di battaglia, non conosceva le tattiche di guerra, non aveva mai partecipato ad un conflitto e non aveva mai indossato un’armatura, sarebbe stato l’uomo che avrebbe accettato la sfida di Golia? Il re Saul, non certo vedeva in Davide un guerriero, come poteva, in quel piccolo ragazzo? Ma Davide aveva si una buona esperienza, infatti egli stesso disse al re:” Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e talvolta veniva un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. Allora gli correvo dietro, la colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, lo afferravo per le mascelle, lo ferivo e l’ammazzavo. Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l’orso;”
Il re davanti a una simile determinazione non si sente di respingere l’iniziativa di Davide, anzi gli offre la sua armatura, pensando che equipaggiato bene, potrà affrontare Golia, combattere contro di lui ed avere successo. Davide non accettò l’armatura di Saul, perché lui era abituato a confidare in Dio e non nell’uomo, per avere successo.
La storia la conoscete: Davide con una semplice pietra sconfisse il gigante,
la pietra + figura del Cristo. 
Ecco il segreto per vincere le nostre paure: CONFIDARE NEL SIGNORE. 
L’ uomo tenderà ad amplificare le tue paure: ti dirà che sei incapace, che sei impreparato, che sei piccolo, che sei giovane, che non hai abbastanza esperienza nelle cose di Dio. Spesso sono i capi religiosi che maggiormente si oppongono al sorgere dei Davide in mezzo al popolo combattente, adducendo ragioni prettamente umane, privi del minimo discernimento spirituale. Si, sono proprio loro che scoraggiano quelli che sono determinati ad affrontare i Golia con il pretesto di mettere in risalto la mancanza di una necessaria esperienza, che dia ragione a certe iniziative.
Ma coloro che sono stati scelti da Dio, per un tempo particolare e in situazioni disperate, sapranno dire, con fermezza e con determinazione, senza contare sulle loro abilità, che sarà il loro Dio che garantirà loro la vittoria.
Non si comporteranno come se fossero meglio di quelli che li hanno preceduti, ma diranno fermamente: Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito Mio dice il SIGNORE degli eserciti. (Zaccaria 4:6)
Per avere vittoria non contiamo sull’uomo o sulle nostre forze, ma lasciamo spazio alla nostra fede di agire, e solo allora saremo vittoriosi.  

Foto: Perché uscite a schierarvi in battaglia? Non sono io il Filisteo e voi dei servi di Saul? Scegliete uno dei vostri e scenda contro di me. Se egli potrà lottare con me e uccidermi, noi saremo vostri servi; ma se io sarò vincitore e l’ucciderò, voi sarete nostri sudditi e ci servirete". Il Filisteo aggiunse: "Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d’Israele: Datemi un uomo e ci batteremo!"Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sgomenti ed ebbero gran paura.
(1 Samuele 17:8-11).

Una richiesta lecita quella del gigante Golia, non aveva chiesto niente di strano, solo un rivale con cui combattere e dimostrare la sua forza. Vigliaccamente nessuno si presentava a combattere, giacché spaventati dalla sua statura, all'incirca di tre metri, incuteva spavento solo a guardarlo. Ma ecco che entra in scena lui, piccolo, bello e dolce "pastorello": Davide. Chi avrebbe mai pensato che un ragazzo, dell’età di diciassette o diciotto anni, di nome Davide, che non era stato mai in campo di battaglia, non conosceva le tattiche di guerra, non aveva mai partecipato ad un conflitto e non aveva mai indossato un’armatura, sarebbe stato l’uomo che avrebbe accettato la sfida di Golia? Il re Saul, non certo vedeva in Davide un guerriero, come poteva, in quel piccolo ragazzo? Ma Davide aveva si una buona esperienza, infatti egli stesso disse al re:" Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e talvolta veniva un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. Allora gli correvo dietro, la colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, lo afferravo per le mascelle, lo ferivo e l’ammazzavo. Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l’orso;"
Il re davanti a una simile determinazione non si sente di respingere l’iniziativa di Davide, anzi gli offre la sua armatura, pensando che equipaggiato bene, potrà affrontare Golia, combattere contro di lui ed avere successo. Davide non accettò l'armatura di Saul, perché lui era abituato a confidare in Dio e non nell'uomo, per avere successo.
La storia la conoscete: Davide con una semplice pietra sconfisse il gigante,
la pietra + figura del Cristo. 
Ecco il segreto per vincere le nostre paure: CONFIDARE NEL SIGNORE. 
L' uomo tenderà ad amplificare le tue paure: ti dirà che sei incapace, che sei impreparato, che sei piccolo, che sei giovane, che non hai abbastanza esperienza nelle cose di Dio. Spesso sono i capi religiosi che maggiormente si oppongono al sorgere dei Davide in mezzo al popolo combattente, adducendo ragioni prettamente umane, privi del minimo discernimento spirituale. Si, sono proprio loro che scoraggiano quelli che sono determinati ad affrontare i Golia con il pretesto di mettere in risalto la mancanza di una necessaria esperienza, che dia ragione a certe iniziative.
Ma coloro che sono stati scelti da Dio, per un tempo particolare e in situazioni disperate, sapranno dire, con fermezza e con determinazione, senza contare sulle loro abilità, che sarà il loro Dio che garantirà loro la vittoria.
Non si comporteranno come se fossero meglio di quelli che li hanno preceduti, ma diranno fermamente: Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito Mio dice il SIGNORE degli eserciti. (Zaccaria 4:6)
Per avere vittoria non contiamo sull'uomo o sulle nostre forze, ma lasciamo spazio alla nostra fede di agire, e solo allora saremo vittoriosi. <3 ;)

 

L’AMORE CRISTIANO


L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
(1 Corinzi 13:4-7)

Se manchiamo in uno solo di questi punti non amiamo davvero; il nostro si può definire sentimentalismo, buonismo, tolleranza..ma non amore. Un esempio lampante dell’amore sai quale potrebbe essere?
Gioire per il successo di qualcuno! Molto difficile per l’essere umano che tendenzialmente si adira, e invidia. La gratitudine per chi con amore, ci dona un aiuto o si mostra premuroso se siamo in difficoltà, per chi è sempre presente, ricambiare con amore l’affetto di chi è paziente e pronto a soccorrerci o solo ad ascoltarci, tutto ciò è UN DOVERE DEL CRISTIANO!!!
Il Signore ci chiama ad amare e rispettare chi ci è accanto e non a volere il suo male o l’insuccesso delle sue azioni.
Non bisogna cullarsi sulla considerazione che l’uomo è piccolo davanti all’immensità dell’amore dell’Eterno e che, di conseguenza, non potrà mai arrivare ad esso. Infatti, così facendo, continuiamo a vivere nella disubbidienza, ingannando noi stessi e non facendo la volontà del nostro Signore: Egli ci chiama a rivestirci dell’amore perché esso è il vincolo della perfezione (Col. 3:14).
Quanto è paziente con ognuno di noi il nostro Padre celeste!

Foto: L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
(1 Corinzi 13:4-7)

Se manchiamo in uno solo di questi punti non amiamo davvero; il nostro si può definire sentimentalismo, buonismo, tolleranza..ma non amore. Un esempio lampante dell'amore sai quale potrebbe essere?
Gioire per il successo di qualcuno! Molto difficile per l'essere umano che tendenzialmente si adira, e invidia. La gratitudine per chi con amore, ci dona un aiuto o si mostra premuroso se siamo in difficoltà, per chi è sempre presente, ricambiare con amore l’affetto di chi è paziente e pronto a soccorrerci o solo ad ascoltarci, tutto ciò è UN DOVERE DEL CRISTIANO!!!
Il Signore ci chiama ad amare e rispettare chi ci è accanto e non a volere il suo male o l’insuccesso delle sue azioni.
Non bisogna cullarsi sulla considerazione che l’uomo è piccolo davanti all’immensità dell’amore dell’Eterno e che, di conseguenza, non potrà mai arrivare ad esso. Infatti, così facendo, continuiamo a vivere nella disubbidienza, ingannando noi stessi e non facendo la volontà del nostro Signore: Egli ci chiama a rivestirci dell’amore perché esso è il vincolo della perfezione (Col. 3:14).
Quanto è paziente con ognuno di noi il nostro Padre celeste!

 

NON DUBITARE


“Gesù rispose loro: “Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: “Togliti di là e gettati nel mare”, sarebbe fatto. Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete” (Matteo 21:21-22).

Prerogativa importante:” NON DUBITARE”!
Forse qualcuno si arrabbierà, ma dovete essere sicuri di quello che Dio dice.Se agiamo con una fede assoluta nelle promesse divine, otterremo un pronto esaudimento. Questo è il modello biblico! Egli stesso infonde in noi la fede, ovvero la fiduciosa certezza che manterrà la Sua promessa. Dio si serve della Sua parola, per rafforzare la nostra fede.
La nostra fede si rafforza nel leggere i Suoi potenti interventi, condividendoli con altre persone. Pensando all’amore che Dio nutre per noi, acquisiamo la certezza che Egli farà, oggi, quello che ha fatto per il Suo popolo antico.
Cari nel Signore, leggiamo le Sue promesse e crediamo in esse! Preghiamo con la certezza che la risposta verrà e questa non si farà attendere!

Foto: “Gesù rispose loro: "Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: “Togliti di là e gettati nel mare”, sarebbe fatto. Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete” (Matteo 21:21-22).

Prerogativa importante:" NON DUBITARE"!
Forse qualcuno si arrabbierà, ma dovete essere sicuri di quello che Dio dice.Se agiamo con una fede assoluta nelle promesse divine, otterremo un pronto esaudimento. Questo è il modello biblico! Egli stesso infonde in noi la fede, ovvero la fiduciosa certezza che manterrà la Sua promessa. Dio si serve della Sua parola, per rafforzare la nostra fede.
La nostra fede si rafforza nel leggere i Suoi potenti interventi, condividendoli con altre persone. Pensando all’amore che Dio nutre per noi, acquisiamo la certezza che Egli farà, oggi, quello che ha fatto per il Suo popolo antico.
Cari nel Signore, leggiamo le Sue promesse e crediamo in esse! Preghiamo con la certezza che la risposta verrà e questa non si farà attendere!

 

CERTO EGLI TI LIBERERA’……


Certo egli ti libererà dal laccio dell’uccellatore e dalla peste mortifera. Egli ti coprirà con le sue piume e sotto le sue ali troverai rifugio, la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
Leggi il Salmo 91 

Questo salmo è un toccasana se stai vivendo un momento particolare della tua vita. Si sa che i problemi stanno sempre dietro l’angolo, nonché le frustrazioni, la solitudine, la nostra incapacità di agire e di farci tramortire dall’ansietà. Bada che queste non abbiano il sopravvento su di te. Dio non sta a guardare soltanto…Qualsiasi sia il nostro nemico, ricordiamoci che l’Altissimo è con noi, se noi dimoriamo in Lui! Quindi egli sarà sempre più in alto, arriverà sempre prima e conoscerà le mosse dei nostri nemici, prima che ad essi vengano in mente. I modi ed i tempi appartengono a Dio, e lui li stabilisce perché è il Signore; noi possiamo goderne i risultati: la sua fedeltà sarà il nostro scudo, la nostra corazza e Dio ci darà la sua vittoria. Fosse anche la situazione più difficile tanto da sembrare impossibile: Dio è onnipotente e ci libererà se avremo fiducia in lui, egli ci coprirà con la sua potente mano e in Lui troveremo riposo.

Foto: Certo egli ti libererà dal laccio dell’uccellatore e dalla peste mortifera. Egli ti coprirà con le sue piume e sotto le sue ali troverai rifugio, la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
 Leggi il Salmo 91 ;)

Questo salmo è un toccasana se stai vivendo un momento particolare della tua vita. Si sa che i problemi stanno sempre dietro l'angolo, nonché le frustrazioni, la solitudine, la nostra incapacità di agire e di farci tramortire dall'ansietà. Bada che queste non abbiano il sopravvento su di te. Dio non sta a guardare soltanto...Qualsiasi sia il nostro nemico, ricordiamoci che l’Altissimo è con noi, se noi dimoriamo in Lui! Quindi egli sarà sempre più in alto, arriverà sempre prima e conoscerà le mosse dei nostri nemici, prima che ad essi vengano in mente. I modi ed i tempi appartengono a Dio, e lui li stabilisce perché è il Signore; noi possiamo goderne i risultati: la sua fedeltà sarà il nostro scudo, la nostra corazza e Dio ci darà la sua vittoria. Fosse anche la situazione più difficile tanto da sembrare impossibile: Dio è onnipotente e ci libererà se avremo fiducia in lui, egli ci coprirà con la sua potente mano e in Lui troveremo riposo.

 

UN TOCCO MAGGIORE by David Wilkerson


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Eliseo ed Elia procedettero verso Gerico, che significa “un luogo definito piacevole”. Eppure, questa città ora era sterile, arida, completamente priva di vita, senza alberi, senza pasture, senza frutti. Tutto s’era inaridito a causa di un veleno che si era infiltrato nella provvigione acquifera di Gerico. Questa città rappresenta il cristianesimo arido e morto, una chiesa che Gesù descrive così in Apocalisse: “Tu hai nome di vivere ma sei morto” (Apocalisse 3:1).

Elia aveva fondato una scuola di profeti a Gerico, e quando lui ed Eliseo visitarono la scuola, alcuni dei giovani profeti si avvicinarono ad Eliseo, chiedendo, “Sai che l’Eterno quest’oggi porterà via il tuo signore al di sopra di te?” (2 Re 2:5). Eliseo l’interruppe subito, dicendo loro, “Tacete! Certo che lo so”.

Questa generazione di ministri sarebbe stata mandata per tutta Giuda ed Israele per ministrare alle persone. Ma chiaramente qualcosa mancava in loro: la potenza, l’unzione e l’autorità dello Spirito Santo. Il giorno seguente, questi stessi ministri implorarono Eliseo di lasciargli cercare il corpo di Elia, in caso lo Spirito Santo lo avesse lasciato su qualche montagna o in qualche vallata. Ignoravano completamente le vie e le opere dello Spirito Santo. Potevano testimoniare, predicare e parlare di miracoli, ma non avevano sperimento la potenza di Dio su sè stessi.

Sembra che Elia stesse suggerendo, “Eliseo, stai guardando la prossima generazione di ministri. Perché non ti stabilisci qui e non insegni a questi ministri le vie dello Spirito? Sei l’uomo giusto per risvegliare questa chiesa arida e morta”.

Ma Eliseo sapeva cosa sarebbe successo se avesse pasturato quei ministri. Sarebbero rimasti affascinati dal potente ministerro di Elia e l’avrebbero costantemente caricato di domande su di lui. “Quante ore al giorno pregava il tuo maestro? Che metodi usava? Quali dottrine predicava?” Eliseo avrebbe finito per trascorrere tutto il tempo a raccontare del passato. Da quando riesco a ricordarmi, la chiesa ha pregato di avere un risveglio di Spirito Santo all’antica. Ma tutto questo nasce dal desiderio di vedere Dio replicare qualcosa di già fatto nel passato.

Eliseo sapeva che non sarebbe stato di alcun impatto in questa chiesa arida e morta finché non avesse ricevuto il suo tocco personale da parte di Dio. Non poteva fare affidamento alle grandi opere di Elia. Stava dicendo ad Elia, “Rispetto la fede dei miei padri, dei giganti spirituali del passato; ma so che il Signore vuole fare una cosa nuova. E devo ricevere un tocco maggiore da parte Sua di quanto non sia mai stato visto prima”.

UNA DOPPIA PORZIONE by David Wilkerson


Potremmo chiederci perché Elia volesse che Eliseo lo accompagnasse a Bethel (vedi 2 Re 2:1-4). Sicuramente non si trattava solo di un viaggio sentimentale per Elia, un ultimo viaggio sulla strada dei ricordi. No, questo vecchio e saggio uomo voleva insegnare ad Eliseo – e anche a noi oggi – il bisogno di avere di più della potenza e dell’unzione di Dio.

Ora, mentre camminavano per le strade, Eliseo probabilmente notò l’indignazione e l’orrore del suo servo per quella società completamente sviata. Elia stesso aveva affrontato schernitori e derisori nella sua vita, sul Monte Carmelo. Ma sapeva che sarebbe servita una forza soprannaturale ancora maggiore per affrontare quella nuova generazione. Questi giovani erano decisamente più induriti e sviati dei sacerdoti idolatri che lui aveva combattuto.

Credo che sia a questo punto che Elia decise di mettere alla prova il suo servo. Molto probabilmente suggerì, “Eliseo, perché non ti stabilisci qui per pasturare questa gente? Hai una chiamata sicura e sei stato ben addestrato. Potresti dare una mano a ristorare la grande eredità di Bethel”.

Mentre Eliseo sondava la situazione a Bethel, sapeva di non essere pronto a fronteggiare gli spiriti malvagi che lì si trovavano. Si rese conto di quello che Elia sapeva da molto tempo – aveva bisogno che lo Spirito Santo compisse un’opera maggiore e più potente in lui prima di poter affrontare il male in una città così malvagia. Così disse al suo maestro, “Come è vero che l’Eterno vive e che tu stesso vivi, io non ti lascerò” (2 Re 2:6). Poi la Scrittura dice, “Essi proseguirono” (stesso verso).

Credo che Bethel rappresenti il tipo di società malvagia in cui la nostra nazione si è trasformata nel tempo di una generazione. Anche noi viviamo fra schernitori e derisori – gente sensuale abbandonata alla lussuria, l’idolatria e l’omosessualità. E questa generazione presente è peggiore di quella che Elia o Eliseo abbiano mai affrontato. Quei santi profeti videro i giovani schernire, deridere e bestemmiare, ma i ragazzi americani si ammazzano a vicenda. I giovani uccidono senza alcun rimorso o dolore, togliendo la vita a genitori, compagni di classe, estranei innocenti.

Non voglio esprimere un giudizio generico ed esteso a tutti i giovani. So che ci sono tanti adolescenti di Dio in questa società infuocati per Gesù. Ringrazio Dio per ogni giovane che prende una posizione per Cristo in questi tempi malvagi. Ci vorrà una porzione d’unzione come mai l’abbiamo vista nella storia. Ci vuole un santo residuo che si alzi e gridi con Eliseo, “Oh, Signore, abbiamo bisogno di più di Te”.421503_306530242741235_1006760537_n