MOMENTO CRUCIALE


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Arriverà puntualmente nella nostra vita un momento in cui, se vogliamo ricevere le benedizioni di Cristo Gesù, dovremo muoverci per fede. Questo, però, risulterà impossibile se permetteremo a qualcosa di interporsi tra Dio e noi; a tal punto da rendere debole la nostra vita spirituale e portarci a non realizzare la potenza di Cristo.
A renderci deboli spesso è: 
– l’ ORGOGLIO, risultato di un cuore ingrato. Questo indebolisce la fede e ci porta a credere che tutto proviene dalle nostre forze; non ci permette di umiliarci a Dio e dipendere interamente da Lui.
– il RISULTATO DELL’ ORGOGLIO che non è altro che il voler scegliere personalmente come, quando è perché Dio deve operare. Non sta a noi dare direttive a Dio su come deve agire. 
Alla luce di questo, se vogliamo rimanere forti e ricevere le benedizioni che Dio ci ha promesso, dobbiamo solo ed esclusivamente esercitare la nostra fede, umiliarci a Cristo e acquisire saggezza da Lui.

GIUSTA INDIGNAZIONE CRISTIANA


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Rabbia e Amore

 Gestire la rabbia è qualcosa di molto importante.

Non sempre la rabbia è un peccato.

La Bibbia L’ approva, quella che si chiama: “la giusta e sana indignazione”.

 

L’indignazione diventa rabbia, e quindi peccato quando è causata dall’egoismo, (Giacomo 1:20), quando viene a mancare Dio nelle nostre vite, (1 Corinzi 10:31), quando ci adiriamo (Efesini 4:26-27);

Purtroppo il parlare con violenza è carnale e non spirituale, (Romani 3:13-14).

La rabbia diventa peccato quando cresce creando danni, (Proverbi 29:11).

La rabbia diventa peccato anche quando una persona rifiuta di far pace, tiene il muso e si tiene tutto dentro, (Efesini 4:26-27).

Questo può causare depressione, irritabilità anche per le cose più piccole, spesso situazioni minori che non c’entreno nulla con il problema maggiore.

Possiamo controllare l’ira, riconoscendo ed ammettendo che stiamo gestendo male la nostra rabbia, concentrandoci su noi stessi, (Proverbi 28:13, 1 Giovanni 1:9). Questa confessione dovrebbe essere fatta sia a coloro che sono stati feriti dalla nostra rabbia, sia a Dio. Non dobbiamo minimizzare il peccato, evitando di chiedere perdono.

Questo va fatto soprattutto quando avvengono delle ingiustizie in cui persone malvagie abusano di persone innocenti.

(In Genesi 50:19 e Romani 12:19) vi è scritto di non giocare con Dio.

Possiamo gestire la rabbia, ma non dobbiamo rispondere al bene con il male, (Genesi 50:21, Romani 12:21). E’ questa la risposta per cambiare la nostra rabbia in amore.

Se le nostre azioni son dettate dal nostro cuore, allora anche il nostro cuore può essere alterato dalle nostre azioni, (Matteo 5:43-48). Possiamo quindi cambiare i nostri sentimenti verso una persona, modificando il nostro atteggiamento verso quella persona.

Il problema della rabbia può anche essere risolto attraverso la comunicazione.

 

 Vi sono 4 regole fondamentali sulla comunicazione, di cui si parla in Efesini 4:15, 25, 32:

1. sii onesto, parla, (Efesini 4:15, 25). Le persone non possono leggere nelle nostre menti. Dobbiamo quindi parlare della verità, con amore.

2. devi rimanere controllati, (Efesini 4:26-27). Non dobbiamo perdere il controllo. Dobbiamo risolvere il problema, prima che la rabbia prenda il sopravvento.

3. attacca il problema, non la persona, (Efesini 4:29,31).

4. agisci, non reagire, (Efesini 4:31-32).

 

Bisogna contare fino a dieci per capire qual’è il modo migliore per rispondere,  ricordandoci che la giusta indignazione serve per risolvere i problemi e non per crearne di maggiori. Infine, dobbiamo concentrarci a risolvere l’aspetto del problema che riguarda noi, (Atti 12:18). Non abbiamo controllo su come gli altri reagiranno, ma possiamo far la differenza sul nostro comportamento. Attraverso la preghiera, la lettura della Parola e confidando nella Spirito Santo, la rabbia sbagliata può essere affrontata. La nostra abitudine nel rispondere a tono e male alle persone deve essere trasformata nell’abitudine a rispondere bene e con amore verso il nostro prossimo.